Al tempo di Gesù Israele era governata dai religiosi, sacerdoti e laici, secondo la legge mosaica. Lo studio analizza i seguenti gruppi sociali: Farisei, Sadducei, Sacerdoti, Scribi, Zeloti, Esseni, Erodiani e altri minori.
Autore Marco...
Sintesi
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Durante il periodo di Gesù, il popolo giudaico era diviso principalmente tra due raggruppamenti: i Sadducei e i Farisei. Questi non erano sette religiose o confraternite, ma rappresentavano due correnti distinte all'interno della moralità della nazione. Sebbene i Farisei siano comunemente visti come conservatori e i Sadducei come liberali, in realtà, nel contesto giuridico-religioso, i Sadducei si consideravano i custodi delle tradizioni giudaiche, respingendo le innovazioni farisaiche.
Le due tendenze emersero in risposta all'ellenismo, particolarmente durante l'epoca dei Maccabei. L'insurrezione dei Maccabei contro l'influenza ellenistica fu sostenuta dai cosiddetti Asidei, un gruppo popolare avverso alle istituzioni straniere. Dopo la vittoria dei Maccabei, gli aristocratici favorevoli all'ellenismo furono costretti a ritirarsi. Con l'instaurazione della dinastia degli Asmonei, le tensioni tra i Farisei e i Sadducei riemersero. I sovrani Asmonei, sostenuti un tempo dagli Asidei, si allearono con le classi sacerdotali e aristocratiche, portando a una crescente opposizione da parte dei Farisei, che si autodefinirono "Separati".
I Farisei derivano il loro nome dal termine ebraico "Perushìm", mentre i Sadducei prendono il nome dal capostipite Sadoq, evidenziando le loro radici sacerdotali.
L'intreccio tra l'ellenismo e le tradizioni giudaiche rappresentava un campo di battaglia ideologico, nel quale entrambi i gruppi cercavano di affermare le proprie visioni del giudaismo rispetto alle influenze esterne.
Separazione dei Farisei:
I Farisei si consideravano "separati" principalmente per motivi nazional-religiosi.
La loro separazione si estendeva anche a questioni civili e politiche, mantenendo una netta distinzione tra ciò che era giudaico e ciò che non lo era.
La purezza legale era centrale nel loro pensiero religioso.
Contrasto con i Sadducei:
Ci fu un conflitto dottrinale tra Farisei e Sadducei riguardo alla vera normativa del giudaismo.
I Sadducei sostenevano che la Torah (la Legge scritta) fosse il solo statuto fondamentale, consegnato da Mosè.
I Farisei, al contrario, ritenevano che la Torah fosse solo una parte del più ampio sistema normativo, includendo anche la "Legge orale".
La Legge orale:
La Legge orale era composta da numerosi precetti della tradizione e includeva sia elementi narrativi (haggadàh) che pratici (halakàh).
Essa copriva vari aspetti della vita civile e religiosa, determinando norme per i sacrifici e procedure nei tribunali, fino a regole come la pulizia delle stoviglie e l’interpretazione del riposo sabbatico.
Interpretazione della Torah:
I Farisei spesso cercavano di connettere la Legge orale con la Torah scritta, utilizzando un’interpretazione arbitraria del testo.
Sostenevano che Dio avesse dato a Mosè sia la Torah scritta (con 613 precetti) sia una Legge orale, considerata espansiva e vincolante quanto la precedente.
Questa dinamica evidenzia le differenze fondamentali tra le interpretazioni religiose e giuridiche all'interno del giudaismo del tempo, riflettendo la complessità della tradizione ebraica.
Importanza della Tradizione:
Con il passare del tempo, i dottori della Legge, o Scribi, hanno reso la tradizione e la Legge orale sempre più fondamentali, addirittura più della Toràh scritta.
Talmud e Autorità degli Scribi: Nel Talmud si afferma che le parole degli Scribi possiedono maggiore autorità rispetto a quelle della Toràh. Si sottolinea che violare le parole degli Scribi è considerato peggiore che violare quelle della Toràh.
Distinzione tra Farisei e Sadducei:
Farisei: Riconoscono sia la Legge scritta che la Legge orale, legiferando in base a quest'ultima. Sostengono che le loro interpretazioni si basano sulla tradizione.
Sadducei: Rifiutano la Legge orale e si attengono unicamente alla Toràh scritta, considerandosi i veri custodi dello spirito ebraico tradizionale.
Critica ai Farisei: I Sadducei descrivono le leggi e le pratiche dei Farisei come innovazioni che distorcono la pura tradizione ebraica, opponendosi così sia ai loro carichi legali sia al modernismo.
Ceti Sociali e Sostenitori: I Sadducei, sostenuti dalla nobiltà e dal governo, tendono a integrarsi con la cultura ellenistica, mentre i Farisei trovano supporto tra la plebe, attaccata alle tradizioni.
Contraddizioni Pratiche: Nonostante i Sadducei si presentino come conservatori, in pratica sono lassisti; al contrario, i Farisei, pur apparendo innovatori, cercano di proteggere e preservare l'antico patrimonio culturale e religioso.
Questo riassunto evidenzia le dinamiche tra le diverse scuole di pensiero all'interno del giudaismo del periodo, sottolineando le loro posizioni contrastanti riguardo alla Legge e alla tradizione.
Evoluzione della Legge:
Con il passare del tempo, le tradizioni elaborate dai dottori della Legge (Scribi) hanno acquisito un'importanza pratica superiore a quella della Toràh scritta.
Il Talmud, che codifica queste tradizioni, afferma che le parole degli Scribi hanno maggiore autorità rispetto alla Toràh.
Divergenza tra Farisei e Sadducei:
Farisei: Riconoscevano la Legge orale e la tradizione, legittimando le loro decisioni attraverso di essa.
Sadducei: Rifiutavano la Legge orale, sostenendo che rappresentasse innovazioni distorte rispetto allo spirito ebraico primordiale e si proponevano come i veri custodi di questa tradizione.
Critiche e opposizioni:
I Sadducei criticavano i Farisei, etichettandoli come modernisti e arbitri, in quanto imponevano leggi e carichi gravosi attraverso le loro interpretazioni.
Questo approccio dava ai Sadducei un'apparenza di conservatorismo, evitando le difficoltà imposte dai Farisei.
Aspetti sociali e politici:
I Sadducei si alleavano con l'aristocrazia e i circoli di governo, mantenendo relazioni con la cultura ellenistica e greco-romana.
I Farisei, d'altra parte, si basavano sulle classi popolari, legate alle tradizioni e contrarie all'influenza straniera.
Contrasto di ruoli:
Nonostante i Sadducei fossero conservatori in teoria, nella pratica tendevano a essere lassisti.
Al contrario, i Farisei, pur apparendo innovatori rispetto alla Toràh scritta, cercavano di proteggere l’antico attraverso le loro interpretazioni della Legge orale.
Questi elementi evidenziano le complessità delle dinamiche interne e delle interpretazioni legali nel contesto ebraico antico.
Origini delle Correnti:
Le correnti dei Farisei e dei Sadducei si formano nel periodo degli Asmonei, già definite e in contrasto tra loro.
Il primo degli Asmonei, figlio di Simone dei Maccabei, mostra un'ostilità aperta verso i Farisei.
Conflitti e Guerra:
L'ostilità si intensifica sotto il regno di Alessandro Janneo (103-76 a.C.), provocando una guerra di sei anni tra il monarca e i Farisei, con un bilancio di cinquantamila vittime.
Era di Alessandra Salome:
Sotto Alessandra Salome (76-67 a.C.), i Farisei raggiungono un periodo di grande potere.
La regina lascia il potere ai Farisei, che governano il popolo, mentre lei mantiene formalmente la corona.
Conseguenze della Vittoria:
I Sadducei, in minoranza nel Sinedrio, subiscono dure conseguenze: molti vengono messi a morte o esiliati.
I Farisei, ora dominanti, influenzano forzatamente il giudaismo con le loro dottrine.
Reazioni e Equilibri di Potere:
Una leggera reazione dei Sadducei avviene sotto Aristobulo I, ma successivamente i Farisei ottengono il controllo quasi totale del popolo, inclusi alcuni seguaci tra i sacerdoti.
Prima del 70 d.C., l’autorità dei Sadducei si limita al Tempio e alle famiglie sacerdotali facoltose, segnando il declino della loro influenza.
La catastrofe dell'anno 70 d.C. portò alla disintegrazione del casato sadduceo.
Il giudaismo successivo si consolidò sotto l'influenza predominante dei Farisei.
Percezione negativa dei Sadducei:
I Farisei conservarono un ricordo negativo dei Sadducei che influenzò le opinioni future.
Versi dell’epoca esprimono un linguaggio di rifiuto e avversione verso i casati sacerdotali, evidenziando una campagna di discredito.
Critiche ai casati sacerdotali:
Esempi di maledizioni nei confronti di vari casati:
Casa di Boeto: Rappresentata come oppressiva e temuta.
Casa di Cantharos: Associata a strumenti di punizione.
Casa di Anna: Anche qui, si sottolinea un comportamento aggressivo.
Casa di Ismael: Risaltata per la violenza fisica.
Ruolo dell’alto sacerdozio:
Gli alti sacerdoti e le loro famiglie erano percepiti come oppressivi e violenti verso le classi inferiori del clero.
I loro servi erano descritti come aggressivi e violenti, creando un’immagine di abuso di potere.
Documentazione storica:
La Tosefta Menahòth e altri testi rabbinici riportano violenze e ingiustizie da parte dell’alto sacerdozio.
Flavio Giuseppe, storico ebreo, conferma anche le rapine perpetrate dai sacerdoti ai danni del clero inferiore.
Impatto storico:
La documentazione di questi eventi e sentimenti contribuisce a una comprensione della complessità sociale e delle gerarchie del giudaismo dell'epoca.
Rappresenta un momento cruciale nella storia religiosa e sociale di Israele post-catastrofe.
Divisione tra Sadducei e Farisei:
La principale distinzione tra i Sadducei e i Farisei risiedeva nell’approccio alla legge e alla tradizione.
I Sadducei accettavano solo la Legge scritta, rifiutando tradizioni orali o qualsiasi interpretazione non esplicita nel testo.
Credenze sui punti teologici:
I Sadducei negavano la resurrezione dei morti e la vita nell’aldilà, considerandole assenti nella legge scritta.
Non riconoscevano l’esistenza di angeli e spiriti, evidenziando una visione più materialista.
Concetto di Destino:
Secondo Flavio Giuseppe, i Sadducei negavano un destino predeterminato, attribuendo invece grande importanza alla Provvidenza e alla Grazia divina.
Somiglianze filosofiche:
Filosoficamente, i Sadducei erano simili agli Epicurei, in quanto condividevano una visione più terrena della vita.
Teologicamente, avevano similarità con i Pelagiani, che enfatizzavano il libero arbitrio e le azioni umane.
Carattere pratico:
Gli storici descrivono i Sadducei come rudi e arroganti, indicando un atteggiamento elitario.
Nonostante ciò, si distingue il loro approccio severo nei processi legali, contrapposto alla mitezza dei Farisei.
Impatto sociale:
L’arroganza aristocratica dei Sadducei poteva influenzare le loro relazioni sociali, contribuendo a una reputazione di insensibilità e durezza.
Questi punti forniscono una panoramica chiara delle differenze fondamentali e delle credenze core dei Sadducei rispetto ai Farisei, mettendo in evidenza le loro posizioni teologiche e pratiche in un contesto storico e sociale.
Ruolo dei Farisei:
I Farisei si distaccavano dai Sadducei estraendo dottrine dalla «tradizione», ottimizzando il loro studio della Legge, in particolare quella orale.
Consideravano lo studio della Toràh come il dovere fondamentale di ogni Giudeo, ritenendolo superiore a molte altre pratiche religiose e sociali.
Preferenza per la Legge:
Si affermava che lo studio della Toràh fosse più importante della costruzione del Tempio e della venerazione dei genitori.
La Legge era vista come superiore al sacerdozio e alla regalità, richiedendo un impegno maggiore (48 requisiti contro 30 e 24).
Dedizione allo Studio:
Molti Farisei dedicavano la loro vita allo studio della Legge, limitando altre occupazioni a qualche ora giornaliera, per poter vivere.
Riconoscevano l’importanza del loro ruolo, essendo custodi delle norme che regolavano la vita pubblica, privata, religiosa e civile.
Significato nella Società:
In un contesto teocratico, la loro influenza non derivava dalle classi aristocratiche o dal sacerdozio, ma dalla loro connessione con la popolazione.
La loro forza era legata alla cultura popolare, in quanto i Farisei erano visti come guardiani di valori e leggi fondamentali per la comunità.
Impatto Culturale:
La loro posizione evidenziava un profondo legame tra religione e vita quotidiana, sottolineando l’importanza della Legge come base della società giudaica.
Argomenti di Studio: Lo studio farisaico della Legge si concentrava su tre temi principali:
Riposo del sabato
Pagamento delle decime
Purità rituale
Oltre a questi, vi erano molti altri argomenti approfonditi.
Metodo di Studio:
Basato sulla conoscenza di sentenze tradizionali.
Applicazione estensiva e sviluppo delle stesse sentenze.
Il Talmud rappresenta una raccolta di queste sentenze, fissando in forma scritta ciò che precedentemente era orale.
Pericoli del Formalismo:
Il metodo di studio presentava il rischio di formalismo e casuistica, caratterizzati da sottigliezze ma privi di spirito.
Questo approccio spesso portava a una superficialità nelle questioni giuridiche.
Contesto Storico e Spirituale:
Il linguaggio del Talmud sembra distante dalla realtà spirituale approfondita.
I trattati del Talmud, con titoli peculiari (come "Nidi degli uccelli"), sembrano privi di una base morale solida.
Sostrato Spirituale:
La vera impalcatura del sistema giuridico era costituita dalla predicazione degli antichi profeti, caratterizzata da alta moralità e religiosità.
Questa predicazione, spesso dimenticata, aveva influenzato profondamente la nazione e le sue pratiche.
Critica alla Pratica Religiosa:
Si sottolinea che l'interpretazione rigida della Legge aveva portato a un distacco dall'ispirazione divina.
Citazioni dal profeta Geremia evidenziano come la ricerca di saggezza fosse stata compromessa dalla falsa interpretazione degli scribi della Legge.
Valutazione del lavoro farisaico:
Non è corretto affermare che l'intera opera legislativa dei Farisei fosse falsa; tuttavia, c'era una predominanza di superficialità e pedanteria.
Tra le molte trivialità, si trovano vere e proprie "perle preziose" che ereditano gli insegnamenti spirituali profetici.
Disparità tra legge e spiritualità:
C'è una notevole sproporzione tra l’ampio corpus giuridico e la limitata struttura spirituale, portando all’inefficacia dell'utilità pastorale.
Esemplificazione del pensiero giuridico:
Un esempio positivo è l'insegnamento attribuito a Hillel, che sintetizza la Legge in un principio etico, ribadendo di non fare agli altri ciò che non si desidera per sé.
Critiche da parte di Gesù:
Gesù rimproverava i Farisei per la loro tendenza a sovrapporre le tradizioni umane ai precetti divini, evidenziando così la scarsa attenzione per la legge originale.
Controllo e selezione del Talmud:
Le moderne pubblicazioni del Talmud sono considerate precise, ma storicamente incomplete e fuorvianti, in quanto tralasciano il 90% dei contenuti più rappresentativi e genuini.
Impatto del cristianesimo:
Le parti più apprezzate del Talmud oggi potrebbero essere influenzate dal cristianesimo, ma non è certo che avessero la stessa dignità all'epoca della loro redazione tra le varie classi del giudaismo.
Pressione della tradizione farisaica:
Esistono evidenze di un atteggiamento esclusivo dei Farisei, che disincentivavano lo studio della Torah da parte dei pagani, sottolineando un’interpretazione nazionalistica della tradizione.
Condotta dei Farisei: Non è possibile fare un giudizio unico sulla condotta dei Farisei, in quanto, oltre a maestri illustri come Hillel e Gamaliel il Vecchio, vi erano anche molti Farisei onesti e sinceri, inclusi individui meno noti.
Relazioni con i Cristiani: Gesù intrattenne relazioni amichevoli con alcuni Farisei, come Simone, Nicodemo e Giuseppe di Arimatea. Anche S. Paolo, pur proclamando l'abolizione della Legge ebraica, si identificava come Ebreo secondo la Legge Farisea.
Critiche di Gesù: Le critiche più severe di Gesù si rivolgevano ai Farisei, considerati i principali oppositori alla sua missione. Il capitolo 23 di Matteo riporta un'accusa formale contro di loro, con riferimenti a fatti precisi.
Accuse rabbiniche: È storicamente significativo che simili accuse siano presenti anche nel rabbinismo, evidenziando una critica diffusa nei confronti di alcuni Farisei.
Tipi di Farisei nel Talmud: Il Talmud descrive sette tipologie di Farisei:
Fariseo-Sichem: motivato da vantaggi materiali.
Fariseo-niqpi: mostra falsa umiltà camminando con cautela.
Fariseo-salasso: si provoca emorragie per non guardare donne.
Fariseo-pestello: cammina curvo per apparire devoto.
Fariseo-qual-è-il-mio-dovere?: si lamenta della sua impossibilità di adempiere ai doveri.
Fariseo-per-amore: agisce per guadagni materiali, non per devozione.
Fariseo-per-timor di Dio: agisce per vera religiosità.
Valutazione finale: Solo l'ultimo tipo di Fariseo è meritevole di lode. Sebbene l'elenco presenti toni sarcastici, non è considerato violento.
Contesto storico e religioso:
Un passo redatto da un anonimo fariseo verso il 10 d.C., precede le critiche di Gesù nei confronti dei farisei.
Critica al comportamento dei farisei:
Il testo denuncia l'emergere di uomini perversi e menzogneri tra gli Israeliti, che si mascherano da giusti ma vivono per il piacere personale.
Questi individui sono descritti come avidi e ingannatori, consumatori di beni altrui sotto il pretesto di compassione.
Contrasti e similitudini:
La violenza delle accuse nel passo è paragonabile a quella delle invettive di Gesù, suggerendo una similitudine nelle preoccupazioni riguardo alla moralità e comportamenti ipocriti.
Il fariseo, pur offrendo una visione forse esagerata delle colpe altrui, riflette una realtà di disillusione basata su esperienze concrete.
Focus sulla pratica religiosa:
Le critiche di Gesù mirano più alla condotta dei farisei che alle loro dottrine religiose in senso stretto.
Viene citata una sua affermazione chiave: sebbene gli Scribi e i Farisei insegnino correttamente, non bisogna imitare le loro opere, evidenziando una distinzione tra insegnamento e pratica.
Conclusione sulla natura delle invettive:
La frustrazione del fariseo nell'illustrale è palpabile e rivela l'intensità delle tensioni sociali e religiose del periodo, suggerendo che i conflitti tra le figure religiose erano radicati nel comportamento autentico piuttosto che solo in differenze dottrinali.
Numerosità dei Farisei:
Flavio Giuseppe riporta che, al tempo del re Alessandro Janneo, i Farisei erano circa 8000.
Circa un secolo dopo, durante il regno di Erode il Grande, si documenta la presenza di oltre 6000 Farisei.
Si evidenzia che le cifre fornite da Flavio Giuseppe potrebbero non essere affidabili, suggerendo che la reale numerosità fosse superiore.
Origine e Struttura Sociale:
I Farisei provenivano da diverse classi sociali, inclusi membri della bassa classe sacerdotale.
Erano un gruppo coeso, uniti da legami solidi con l'obiettivo di osservare la purezza legale e mantenersi "separati" da quanto considerato impuro.
Terminologia e Associazioni:
I Farisei si identificavano come "haberìm", che significa "collegati", e la loro associazione era chiamata "haberùth" o "colleganza".
L'associazione era caratterizzata da rigorosi principi di adesione.
Precetti e Pratiche:
I membri dovevano attenersi scrupolosamente a tre gruppi principali di precetti:
Il riposo del sabato.
Le norme di purità legale.
Le leggi del culto (come il pagamento delle decime).
I Farisei con competenze legali erano definiti "hakam", ossia "dotti", mentre coloro privi di tali competenze erano etichettati come "hedjót" (privati).
Definizione del "popolo della terra":
I Giudei che non appartenevano alla "colleganza" dei Farisei erano chiamati "popolo della terra" (''am ha'ares).
Questo termine era dispregiativo e usato con disprezzo dai Farisei.
Atteggiamento dei Farisei:
I Farisei disprezzavano il "popolo della terra", considerandoli ignoranti riguardo alla Legge.
Un esempio verbale di tale disprezzo si trova nel Vangelo di Giovanni, dove i Farisei affermano che la folla è "maledetta" per la sua ignoranza.
Testimonianze giudaiche:
Le scritture giudaiche supportano l'atteggiamento dei Farisei, con Hillel che afferma che chi appartiene al "popolo della terra" non è pio.
Questo porta i Farisei a evitare ogni contatto con il "popolo della terra".
Regole e precetti farisaici:
Esistono regolamenti rigorosi su come un Fariseo dovrebbe interagire con il "popolo della terra", inclusi divieti di cedere ospitalità, vendere loro frutta o contrarre matrimoni.
Le giurisdizioni incluse vanno da divieti di partecipazione a assemblee fino a codici riguardanti la violenza.
Critica e posizione sociale:
Anche Giudei benestanti o sacerdotali potevano essere considerati "popolo della terra" se non osservavano la Legge secondo i principi farisei.
A dispetto del loro disprezzo, i Farisei godevano del supporto del popolo, che spesso simpatizzava con loro, dando loro una base di potere popolare.
I Vangeli spesso associano Scribi e Farisei, ma non tutte le persone di questi gruppi si sovrappongono.
Non ogni Scriba era un Fariseo e viceversa; la differenza principale è legata alla competenza giuridica.
La figura dello Scriba:
Lo Scriba era considerato l'autorità principale riguardo la Legge (Toràh), al di là della sua appartenenza sacerdotale o laica.
La maggior parte degli Scribi ai tempi di Gesù era composta da laici con principi farisei, mentre pochi erano sacerdoti.
Origini storiche:
Durante l'esilio babilonese, i Giudei si dedicarono alla Legge come unico bene rimasto, dando vita alla figura dello Scriba, un maestro ed esperto della Legge.
Evoluzione del ruolo:
Lo Scriba guadagnò autorità crescente, diventando un'istituzione di grande rilievo rispetto al sacerdozio, specialmente a partire da circa 200 a.C.
Ai tempi di Gesù, lo Scriba divenne il "padre spirituale" del popolo, in contrapposizione a un sacerdozio sempre meno influente.
Sviluppo della spiritualità e dell'educazione:
Mentre il sacerdozio si latitava nell'interesse per la Legge, il laicato, rappresentato dagli Scribi, assunse il ruolo di guida spirituale.
L'istruzione per diventare Scriba iniziava fin dall'infanzia, con discepoli che studiavano con maestri, simile a come Paolo si formò.
Rappresentazione nella società:
Lo Scriba non solo insegnava nelle scuole e nelle sinagoghe ma anche operava come modello di santità nella vita quotidiana del popolo.
“ Difficilmente un discepolo aveva percorso tutta la sua via ed era in grado a sua volta d'insegnare, prima che fosse in età di quaranta anni : e in tutto questo tempo egli, quasi sempre povero, aveva esercitato un mestiere manuale per vivere . Ma quando l'amore per la conoscenza della Legge era entrato nel cuore di uno di questi uomini, non si badava a privazioni d'ogni genere, a veglie diuturne, a tirocini laboriosi, a esercitazioni mnemoniche estenuanti, pur di possedere la Legge. Il possessore di questo tesoro era più ricco d'ogni ricchissimo, più glorioso d'un re e d'un sommo sacerdote, come già vedemmo a proposito dei Farisei . “
Origine degli Zeloti e dei Sicari:
Gli Zeloti e i Sicari derivano probabilmente dalla corrente dei Farisei.
Flavio Giuseppe li considera una quarta filosofia, accanto a Esseni, Farisei e Sadducei.
Concezione di Flavio Giuseppe:
Presenta gli Zeloti come una filosofia, ma essi non lo sono.
Gli Zeloti sono sostanzialmente Farisei, condividendo molte delle loro opinioni.
Caratteristiche degli Zeloti:
Si distinguono per un estremo amore per la libertà e la dedizione a Dio come unico sovrano.
Preferiscono subire punizioni, anche mortali, piuttosto che riconoscere un'autorità umana.
Principio Nazionale-Teocratico:
Gli Zeloti aderiscono al principio nazionale-teocratico, fondamentale nel fariseismo.
I Farisei generalmente non applicano questo principio in ambito politico, contrariamente agli Zeloti.
Derivazione del Nome 'Zeloti':
Il nome "Zeloti" deriva dal termine per "zelanti", poiché sono ferventi sostenitori della Legge nazionale-religiosa.
La figura di Mattatia, padre dei Maccabei, è centrale: alla sua morte chiede ai figli di essere zelanti per la Torah e la loro causa.
Eredità dei Maccabei:
I cinque figli di Mattatia si sacrificano per la causa nazionale-religiosa.
Gli Zeloti riprendono il programma dei Maccabei, cercando di essere Farisei integrali in tutti gli ambiti, anche politicamente.
Conclusione:
La loro intensificazione della pratica farisaica in ambito politico li distingue nettamente dai Farisei comuni, che erano più moderati.
Origine degli Zeloti:
Gli Zeloti emersero come risposta politica al censimento del 6 d.C. condotto da Sulpicio Quirinio in Giudea, percepito come un atto sacrilego nei confronti del popolo eletto di Jahvè.
Reazione al censimento:
La maggioranza del popolo, influenzata da sacerdoti e Farisei, accettò il censimento. Tuttavia, Giuda di Gamala, un Galileo, e un Fariseo di nome Sadduc, incitarono la ribellione contro l'occupazione romana.
Ribellioni e conseguenze:
La ribellione fu soppressa dai Romani, ma gli Zeloti, sebbene sconfitti, mantennero vive le loro aspirazioni di resistenza contro il dominio straniero.
Evoluzione della strategia degli Zeloti:
Dopo la sconfitta iniziale, gli Zeloti adottarono tattiche più clandestine, ricorrendo a congiure e attacchi mirati contro i dominatori romani, dando vita al gruppo dei Sicari, che usavano pugnali chiamati sica.
Distinzione tra gruppi:
All’interno del giudaismo, i Farisei rappresentavano una posizione più passiva, mentre gli Zeloti e successivamente i Sicari si distinguevano per la loro attitudine aggressiva e ribelle.
Ribellione del 66-70 d.C.:
Zeloti e Sicari furono i principali attori della rivolta contro Roma, ma furono anche tra le prime vittime della repressione romana, culminata con la caduta di Masada.
Eredità dei Farisei:
Contrariamente agli Zeloti, i Farisei sopravvissero alla crisi e ristrutturarono il giudaismo, dando vita a modelli che sono perdurati fino ad oggi.
Riferimenti nel Nuovo Testamento:
Nell’ambito dei discepoli di Gesù, l’apostolo Simone è identificato come lo Zelota, suggerendo una connessione a quel gruppo. I Sicari sono menzionati brevemente negli Atti degli Apostoli.
Contesto e Origine degli Esseni
Gli Esseni non sono menzionati nel Nuovo e Antico Testamento, ma sono dettagliatamente descritti da Flavio Giuseppe, Filone e Plinio.
Costituiscono una vera e propria associazione religiosa esistente prima di Cristo, con il centro principale nell'oasi di En-gaddi, presso il Mar Morto, e comprendevano circa 4000 membri.
Regole di Ammissione e Struttura
Per entrare nell'associazione, i candidati dovevano completare un anno di noviziato, seguito da altri due anni di probandato, prima dell'affiliazione definitiva attraverso solenni giuramenti.
Esisteva una netta distinzione di dignità e purità legale tra gli affiliati e i novizi; l'impurità risultante da contatti accidentali richiedeva purificazione.
Stile di Vita e Regimi di Proprietà
Gli Esseni praticavano il comunismo dei beni, con una gestione collettiva dei proventi derivanti dal lavoro, principalmente agricolo.
Erano proibiti commercio, fabbricazione di armi e schiavitù, e il celibato era la norma, sebbene ci fosse un gruppo ristretto che contrattava matrimonio in condizioni particolari.
Pratiche Religiose e Rituali
La giornata era dedicata al lavoro e alla preghiera, con una preghiera comunitaria al Sole all'alba.
I pasti erano consumati in modo cerimoniale, con abluzioni e abiti sacri, accompagnati da preghiere specifiche; il silenzio era una norma quotidiana.
Osservanza del Sabato e Sacralità della Legge
Gli Esseni mostrano un rigoroso rispetto del sabato, evitando anche necessità corporali; veneravano con grande rispetto Mosè, punendo severamente le bestemmie.
Oltre alla lettura comune della Legge, studiavano anche altri testi segreti, pur non seguendo tutte le prescrizioni mosaiche, in particolare evitando sacrifici animali nel Tempio.
Giuramenti e Regole Etiche
La cerimonia di affiliazione richiedeva un giuramento, ma ogni altro tipo di giuramento era vietato, attribuendo grande peso alle parole pronunciate dai membri.
Origini e Influenze:
Gli Esseni, un gruppo ebraico, assimilano pratiche e dottrine con radici nel patrimonio ebraico, ma vi sono elementi stranieri nelle loro credenze.
Tra le dottrine non ebraiche si segnala la preesistenza delle anime e la pratica del celibato, estranee alle tradizioni giudaiche.
Dubbio sulla Provenienza:
Rimane incerta l’origine di questi elementi non ebraici, nonostante varie congetture.
Influenza Limitata nel Giudaismo:
Gli Esseni esercitano una scarsa influenza sul giudaismo contemporaneo e vivono separati, seguendo norme di vita rigide.
Appaiono come un “hortus conclusus”, un gruppo chiuso e affascinante per alcuni, ma dalla cui vita molti restano estranei.
Aderenti Temporanei:
Alcuni, attratti da ideali ascetici, come Flavio Giuseppe, adottano temporaneamente lo stile di vita esseno.
Disciplina Politica:
Gli Esseni non si interessano di questioni politiche e mostrano obbedienza verso le autorità.
Durante la grande rivolta contro Roma, alcuni Esseni si uniscono attivamente alla lotta, evidenziando un cambiamento nella loro postura.
Rappresentante Notabile:
Un Giovanni Esseno è documentato come figura di comando tra i ribelli giudei.
Sopravvivenza e Fine:
Dopo il conflitto, gli Esseni subiscono gravi persecuzioni dai Romani, ma mantengono i giuramenti della loro associazione.
Con il tempo, scompaiono completamente dalla storia, segnando la fine della loro presenza documentabile.
Definizione di Erodiani:
Gli Erodiani sono menzionati nei Vangeli.
Non rappresentano un partito politico formale né un'associazione religiosa.
Identità e Funzione:
Gli Erodiani erano probabilmente Giudei che sostenevano pubblicamente la dinastia degli Erodi.
Supportavano in particolare il tetrarca Erode Antipa, un importante rappresentante della dinastia.
Caratteristiche Demografiche:
Si stima che il numero degli Erodiani fosse limitato, non costituivano una vasta o influente fazione.
La loro notorietà e credito presso il popolo erano bassi.
Posizione nella Società:
Non erano necessariamente membri della corte di Erode Antipa, anche se lo sostenevano.
Il loro sostegno non si traduceva in un'ampia approvazione popolare, suggerendo che avessero un'influenza limitata.
In sintesi, gli Erodiani rappresentano una piccola fazione di Giudei che sostenevano la dinastia degli Erodi, in particolare Erode Antipa, senza però avere un’influenza significativa nella società dell'epoca, né la struttura di un partito politico o di un gruppo religioso organizzato.